Il primo e unico fumetto di DOOM
C’è che cerchi notizie sull’imminente DOOM 4 e te ne vai in giro sull’internet. C’è che per caso vai a finire su questo fan-sito QUI e scopri una delle cose più raccapriccianti mai concepite da mente umana.
Esiste un fumetto basato sul videogioco DOOM della Id Software, e fino a qui va bene. Voglio dire, esiste anche quello fan-coso di CARMAGEDDON e prima o poi lo recensirai, dov’è la novità?
Il problema è che del fumetto di DOOM ne fecero un solo unico numero e lo distribuirono alle convention di gaming, ecco dove sta il problema. LO DISTRIBUIRONO!
Sì, perché questo fumetto è una cosa di un brutto, ma di un brutto, che proprio non vi dico.
Per metterla giù in maniera gentile; è il delirio di uno psicopatico con l’anfetamina pompata a mille direttamente nei lobi frontali.
Allora? Vi volete fare del male? Volete provare anche voi la frustrazione derivante dall’inutilità della sua lettura? Un consiglio: NON LEGGETE QUESTO ARTICOLO.
In un giorno lontano del 1996, delle persone si riunirono in un luogo chiuso e fumarono quello che apparentemente doveva essere una grande quantità di ganja, si iniettarono eroina purissima tra le dita dei piedi, calarono qualche trip e poi, nel pieno della botta cosmica, crearono quel fumetto che rimase conosciuto da tutti come il “DOOM COMIC #1“.
Il fumetto conta solo sedici pagine, lo stretto necessario per un albo da distribuire omaggio. Ma nel corso di quelle sedici pagine di follia il personaggio principale, che dovrebbe essere il Doomguy, pronuncia frasi insulse mentre uccide vari mostri senza nemmeno un’esitazione. Il perché senta il bisogno di parlare da solo per tutto quel tempo nessuno lo sa, ma sicuramente è una spiegazione che va cercata negli stupefacenti assunti dagli autori.
Le grandi menti dietro a questo fumetto si bullano con degli pseudonimi tipo Michael “splatter” Stewart, Steve “Body Bag” Behling, Tom “Gallows” Grindberg, ed Edd “Dead” Fear.
E mentre i disegni sono stati fatti da Tom Grindberg, un artista che ha lavorato sia per la Marvel che per la DC Comics, nonché per la 2000 AD (quella del Giudice Dreed), la sceneggiatura ha ben due autori, Behling e Stewart, il che rende ancor più sconcertante il pensiero che siano state necessarie due menti per concepire un lavoro simile.
Oppure, sì, sono necessarie, perché quando uno lavora a una cosa così brutta poi ha bisogno di tirare il fiato a più riprese per evitare di affogare nella propria diarrea.
Sono tuttora indeciso su chi sia Edd Fear, probabilmente il ragazzo che portava le pizze o direttamente il pusher, ma questo è solo un dettaglio e non migliora certo la qualità della trama.
Giusto. La trama. Ché poi ci sarebbe anche la trama (se la vogliamo chiamare così).
Il fumetto inizia con il Doomguy, qui battezzato Flynn “Fly” Taggart, già sotto gli effetti di un potente berserker (chi ha giocato almeno una volta al videogioco sa di cosa sto parlando), e che si diletta a uccidere i nemici a mani nude in modo ultraviolento mentre parla costantemente da solo. A un certo punto incontra un cyberdemone, ma purtroppo gli effetti del berserker finiscono nel momento esatto in cui sferra il colpaccio.
Per una qualche sconosciuta ragione, il cyberdemone lascia scappare il Doomguy che se ne va in cerca di un’arma abbastanza potente da uccidere il suo nemico. Oh, ma non è che cerca una semplice pistola, eh?! Cerca una SUPER ARMA CAZZUTA. Il BFG 9000, per intenderci. Nel corso della sua ricerca raccoglie armi sempre più potenti che usa per mutilare una varietà di mostri cattivi e accompagna il tutto con dialoghi banali e machi.
Va notato che il nostro doomguy passa attraverso tutto questo casino per sbarazzarsi di un cyberdemone che ha commesso il crimine efferato di starsene lì, ad aspettarlo da pagina 3, per lasciarsi prendere a pugni nelle sue “HUGE GUTS “, ovvero “GRANDI BUDELLA”.
Uno dei pezzi più sconcertanti del fumetto è quando il marine cade in una pozza di fanghi radioattivi e, improvvisamente, nel bel mezzo di una massiccia baldoria di sangue, comincia a predicare di come gli esseri umani stiano rovinando l’ambiente e di come la razza umana lascerà un pianeta distrutto ai figli, e ai figli dei suoi figli.
L’intera tavola sembra piazzata lì a caso, completamente slegata dal resto di quel fumetto che offre del sano divertimento in famiglia (sotto forma di massacri a cazzo, ovviamente) e poi si spegne su questa crociata ambientalistica parecchio paraculo.
Ah, ma ho blaterato abbastanza su questo fumetto. Probabilmente sarete ansiosissimi di leggervelo e chiedervi cosa diamine ha a che fare una cosa come questa con il videogioco di DOOM. Bene.
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E se proprio non vi basta, c’è anche una drammatizzazione sul tubo che esprime in pieno tutta la tamarraggine del caso.
Sappiate che questo prodotto è stato deriso per i suoi dialoghi brutti, per la trama da bambini dell’asilo(stanno facendo casino), e le rappresentazioni delle armi assolutamente inesatte. Io ve l’avevo detto di non leggere.