Il fenomeno Ghostbusters: il film, la canzone, i cartoni, i videogames e i bulloni autosigillanti
Forme di vita. Altre forme di vita. E…altre forme di morte sul blu-ray che mi sono comprato.
Ebbene si, nel lontano 1984 usciva nelle sale cinematografiche una pellicola che era comicamente anticipatrice dell’era globalizzata. Si arrivava addirittura allo sfruttamento della morte per farne un vero e proprio business. E non sto parlando delle pompe funebri.
Per suscitare le risate del pubblico la mercificazione veniva esasperata a tal punto da mettere sul mercato anche l’ anima delli mortacci tua.
Fra il pubblico in deliro ed una vera e propria moda per il soprannaturale, ecco che irrompevano i disinfestatori dell’etereo, coloro che avevano un rapporto così stretto con la morte da farne una vera e propria professione. A New York City impazzavano i Ghostbusters.
Da un idea concepita a tavolino da mezzo “Saturnday night live” e scritta da Dan Aykroyd e Harold Ramis, il 7 Luglio 1984 usciva nelle sale cinematografiche di mezzo mondo (l’Italia era nell’altra metà) il primo colossal del paranormale, “Ghostbusters”.
Uuuh…e allora terrore, brivido e raccapriccio? Macchè. Era semplicemente la commedia paranormale più brillante di quel decennio.
Le riprese del film iniziarono nell’ottobre 1983 e terminarono nel febbraio 1984, in forza di un budget iniziale di 30 milioni di paperdollari, cifra ragguardevole per quei tempi.
La trama è essenziale quanto d’effetto: Il trio di scienziati più strano del mondo, dopo aver assistito a delle manifestazioni paranormali nella Grande Mela, decide di mettere su un’agenzia atta alla “disinfestazione” dell’ambiente da spettri e presenze maligne. Strano a dirsi ma il lavoro va a gonfie vele e proprio durante l’esercizio delle loro ormai redditizie funzioni, si imbattono in un dio malefico super-cattivo, Gozer il gozeriano, che vuole distruggere il mondo. Ancor più strano a dirsi ma i tre ghostbusters ( che nel frattempo diventeranno quattro ) riusciranno nella loro impresa di salvare l’umanità.
“Ghostbusters” ricevette una nomination agli Oscar del 1985 per la sessione “Best Effects, Visual Effects” e per la sessione “Best Music, Song” a Ray Parker Jr. per la omonima colonna sonora, oltre che a vari altri premi.
Lo stesso personaggio di SLIMER, il fastidioso fantasma verde contro il quale si scontrano i ghostbusters durante il loro primo vero lavoro, è nato da un’ idea di Dan Aykroyd ispirandosi al personaggio di BLUTO, interpretato da John Belushi in “Animal House” .
Ghostbusters fu un grande successo al botteghino e lo fu altrettanto in termini di merchandising. Il mercato fu letteralmente inondato da magliette, tazze, cuscini, videogames e chi più ne ha più ne metta, mentre alla radio e nelle charts di mezzo mondo il singolo di Ray Parker Jr. si piazzava nella top-ten e si permetteva anche di rimanerci per diverse settimane.
Solo il primo “Batman” di Tim Burton riuscì a fare meglio in termini di impatto sul mercato, ma era il 1989 ed erano passati sei anni. Troppi.
Proprio nel 1989 ci fu un tentativo di rinnovare i fasti del primo film con un sequel, “Ghostbusters II”, ma purtroppo le cose non andarono molto bene. Anche se ben voluto dal pubblico, il film venne accolto tiepidamente dalla critica, forse perché stregato dal contemporanea uscita nelle sale di Batman, e la gallina dalle uova d’oro non covò così tanto come in passato.
Questo però non fu sufficiente per dimenticare i cacciatori di fantasmi, che rimasero vivi e vegeti per anni in formato cartoon e comix.
Infatti, dopo il grande successo del primo “Ghostbusters”, la Columbia Pictures decise di creare, nel 1986, la serie di cartoni animati intitolata “The Real Ghostbusters” (chiarendo che non esistevano affinità con altre serie animate ispirate ai Gb’s che nel frattempo erano spuntate fuori come funghi).
Negli ultimi anni novanta un’altra serie cartoon apparve all’orizzonte e fu il turno di “Extreme Ghostbusters”.
Altro discorso, ma con alterne fortune, vale per i videogames. Nel 1984 la Activision si accaparrò i diritti del film e diede forma, grazie al suo talentuoso programmatore (nonché co-fondatore) David Crane, al videogioco ufficiale che fece letteralmente schizzare dalle orecchie il cervello dei brufolosi gamer (io ero tra quelli). Convertito sulla maggior parte delle piattaforme dell’epoca: Commodore 64, Spectrum, Atari 8-bit e 2600, Apple II e MSX. È tuttora riconosciuto come una delle migliori conversioni filmiche della storia del videogioco. E ti cominciava ad ammaliare con quella pallina da karaoke proprio sulla intro.
Stavolta il mercato dispone di consolle e PC con capacità astronomiche rispetto ai microcomputer degli anni ’80 o i PC dei primi ’90, quindi un taglio cinematografico al progetto è d’obbligo. Vengono chiamati a collaborare direttamente i protagonisti dell’avventura originale per il doppiaggio dei personaggi, e la coppia Aykroyd/Ramis ne scrive la sceneggiatura, basandosi e in parte rielaborando scampoli di quel terzo film, abortito negli anni ’90, che doveva essere “Ghostbusters in hell”.
Il risultato è notevole e rivitalizza il franchising quel tanto che basta per richiamare l’attenzione di Hollywood sulle potenzialità di un terzo sequel filmico che manca ormai da troppo tempo.
Sembra di si. Giuro. Stavolta sembra PROPRIO DI SI. Cosa mi da tutta questa fiducia dopo le varie partenze abortite che si sono verificate da tre anni a questa parte? BILL MURRAY!
Dovete sapere che il contratto degli attori protagonisti del film originale concede diritto di obiezione a eventuali sequel nel caso che la sceneggiatura non sia di gradimento. Di fatto basta uno solo del gruppo ad opporsi per fermare tutto il progetto. Fino ad ora il principale antagonista al ritorno degli acchiappafantasmi è sempre stato Murrey. Mai soddisfatto dei vari script e disaffezionato al suo personaggio.
Una clausola dello stesso contratto però, concede di esercitare detto diritto solo per un massimo di tre volte, dopodichè, se si perdura, decadono automaticamente tutti i diritti sul franchising e si viene buttati fuori.
Beh, il Signor Murray ha esaurito le obiezioni ed è costretto a concedere il suo benestare se non vuole perdere la sua fetta di torta.
Secondo voi come andrà a finire? L’inizio riprese è fissato per l’estate 2014 e io vado in soffitta a vedere se ritrovo il mio zaino protonico.
Per la tua gioia sappi che i gadget del film Ghostbusters sono tuttora regolarmente in vendita nei negozi di giocattoli americani!!
Non avevo dubbi. Nel 2014 Preparati per il REBOOTTONE 😉
Senza screditare niente all’articolo, penso ci siano comunque dei piccoli aspetti tralasciati. E’ vero che la canzone di Ray Parker Jr. fu una hit scopiazzata (anche se sempre di piacevole ascolto), ma uno degli elementi migliori del primo film era appunto la stupenda colonna sonora strumentale di Elmer Bernstein, ancora oggi una delle più malincononiche degli anni ’80. Ghostbusters II non fu accolto tiepidamente dal pubblico (215,394,738 $ di incassi, anche se inferiori a Batman, furono comunque ottimi per un sequel girato con un budget di 37 milioni), bensì dalla critica, che ovviamente notò che lo script era qualitativamente inferiore al primo. Tra i videogiochi di GB2 c’erano anche dei titoli carini… come GB2 per Game Boy e la versione di Hal Laboratory per il Nes Pal. Bill Murray non ha mai detto di essersi “disaffezionato” al personaggio ma che non vorrebbe mai fare GB3 perchè, finora, le bozze della sceneggiatura non l’hanno convinto, e che, giustamente, il marchio potrebbe diventare una delle tante macchine da soldi per la moderna Hollywood….
Ciao e grazie per la tua analisi sul mondo di Ghostbusters 😉