Player One film: qualcosa si muove
Si prova sempre un po’ di imbarazzo e di sano terrore quando si comincia a parlare di adattamenti cinematografici. Delle volte vengono bene, altre volte vengono male, un po’ come la pensa mio padre nei confronti dei suoi due figli.
Altre volte ancora, invece, non vengono per niente, tipo il film di LOBO, e rimangono lì, sospesi, in attesa che qualcuno se ne occupi mentre il tempo passa inesorabile.
Poi, ovviamente, ci sono adattamenti e adattamenti. Ci sono quelli tipo me alle feste, che se ci sono o non ci sono tanto è uguale, e ci sono quelli che invece li aspetti, che ci tieni, e che magari sono basati su libri che hai letto, apprezzato e pentastellato su Anobii e Goodreads, tipo Ready Player One di Ernest Cline. Un libro questo che raccomanderesti anche al porco, e che è scritto da quella personacina seria che vedete qui sotto.
Il film del best-seller di Ernest Cline era bloccato nel limbo da qualche tempo, e gli appassionati del libro (io) stavano morendo dalla voglia di sapere che fine avrebbe fatto.
Zak Penn, un co-sceneggiatore del filmone Marvel “Avengers”, se ne stava occupando, e a giudicare dalle sue ultime dichiarazioni aveva già messo le mani avanti su alcuni punti fondamentali della trama, tra cui, appunto, tutta quella miriade di riferimenti a videogiochi e film classici degli anni ’80 di cui risulterebbe molto difficile (e costoso) ottenere i diritti, per cui (dice lui) ci sarà la necessità di prendersi delle libertà dai vincoli del romanzo.
Personalmente, con tutto il rispetto che posso avere verso uno che prova a fare il suo lavoro, questo genere di dichiarazioni fanno venire l’orticaria e spingono a fare brutti pensieri nei confronti del signor Penn.
Effettivamente, però, già il dover catalogare tutti i riferimenti ai videogiochi, ai film, e agli spettacoli televisivi presenti nel libro sarà di per sé un compito arduo. Proprio il narratore del libro, Parzival, cita pianeti e luoghi appartenenti a vari fandom, come Il Signore degli Anelli o Firefly. Anche i veicoli spaziali che usa sono estrapolati da franchising di fantascienza americani e giapponesi, senza contare poi le BADILATE di riferimenti a film come WarGames e Monty Python e il Sacro Graal. Ottenere i diritti di tutta questa roba potrebbe rivelarsi un enorme, costosissimo onere.
Penn rassicura tutti dicendo di aver trovato la formula magica, anche se non è ancora pronto a condividere col mondo cosa questa formula magica sia esattamente, dice soltanto che ha ottenuto la benedizione da Ernest Cline in carne e ossa, non un clone o un ologramma, proprio lui, che con Ernest non si sa mai.
Le prime voci riguardo alla sedia del regista danno come candidato principale Christopher Nolan, al quale la Warner Bros avrebbe offerto in via esclusiva lo script. In caso del gran rifiuto ci sarebbero altri grandi nomi in lizza. Stando ai gossip, la gara per il ruolo vedrebbe partecipare anche Robert Zemeckis, Matthew Vaughn, Edgar Wright e quel ciccione unto di Peter Jackson.
Personalmente non vedo Nolan molto azzeccato per un film del genere. Chi ha letto il romanzo sa di cosa parlo, c’è una sottile vena ironica che serpeggia per tutte le pagine e Nolan non è esattamente il massimo quando si parla di film divertenti.
Punterei più su Zemekis o Vaughn. Voi che ne pensate?