The Walking Dead S4: Pensavo fosse Saigon e invece era Disneyland
Una prigione zeppa di gente confusa. Il Governatore ancora in circolazione là fuori, da qualche parte a tramare nell’ombra, mentre nel fumetto stava già nel profondo dell’Ade a rosolare sul barbecue. Zombie affamati ovunque, che premono contro i recinti, abbattono le porte e te li ritrovi da tutte le parti.
Eh, sì. Ti saresti immaginato un inizio bomba e invece questa prima puntata della quarta stagione della tua serie horror preferita degli ultimi 150 anni è partita all’insegna dei sacrificabili.
Sono lontani i giorni in cui te la ridevi con T-Dog e ti esaltavi col Merlone. Adesso ti devi accontentare di una prigione zeppa di persone con l’appeal e il carisma di una sbarra del telepass, e i risultati si vedono.
In questo esordio televisivo di The Walking Dead S4, salvo il colpo di scena finale, non accade fondamentalmente niente. Ritroviamo il nostro beneamato Rick Grimes col barbone e quel suo sguardo da bracco bastonato che è rimasto chiuso fuori casa. È stanco, demotivato, non vuole più neanche tenere la pistola in mano, e come da copione il nuovo show-runner Scott M. Gimple gli manda contro SAMARA di “The Ring”, tanto per ricordargli che andarsene in giro per boschi senza un’arma in un mondo dove gli zombi surclassano i vivi in una proporzione di 5000 a 1, magari, dico MAGARI, non è una cosa molto salutare da fare.
Sull’altro fronte, una spedizione capeggiata da Daryl si infila in un supermercato-trappolone dove ovviamente il personaggio di Zack-sacrificabile perderà la vita. La dipartita di Zack-sacrificabile scuoterà le fondamenta della serie, tantoché la sua fidanzatina gli dedicherà un buon 2 barra 3 secondi di cordoglio prima di gettarsi tra le braccia di Daryl e dire una cosa tipo: oh, prima o poi si muore tutti eh?! Cosa possiamo farci? Boh? A questo punto consiglierei alla signorina di SEGNARSELO, tanto per non dimenticare che la cosa vale anche per lei.
Il piccolo Terminator Carl invece ci viene proposto in una versione più tranquilla e, tutto sommato, più umana. Si fa amico Patrick-sacrificabile la cui faccia ti rammenta tanto quella di Groucho Marx ma senza baffi e sigaro.
E che ti ricorda tanto il sostituto di Stuart nella fumetteria di Big Bang Theory…
Purtroppo gli attori si somigliano soltanto e la cosa ti dispiace assai perché, nel boschetto della tua fantasia, il destino di Patrick-sacrificabile sarebbe stato in qualche modo condiviso anche dal sostituto di Stuart.
In ogni caso, a ‘sto giro poche emozioni e molta narcolessia.
In The Walking Dead S4 non resta che aspettare con ansia Abraham & Co.